Parigi-Roubaix 2017, Van Avermaet si supera ancora: “La corsa che meno pensavo di poter vincere”
Greg Van Avermaet conquista finalmente la sua prima Monumento. Conquistando la Parigi – Roubaix 2017 il belga corona una grandissima primavera, nella quale si è dimostrato, numeri alla mano, il dominatore del pavé. Dopo la delusione del secondo posto al Giro delle Fiandre, indubbiamente la corsa a lui più cara, il capitano della BMC non si è perso d’animo, presentandosi al via dell’Inferno del Nord con grandissima determinazione, quella che lo ha reso il campione che è diventato. Non è un caso infatti che i suoi due più grandi successi sinora siano arrivati in corse in cui non si pensava potesse farcela, dall’oro olimpico ai 12 kg della pietra che consegnano nel velodromo più famoso del ciclismo
“Forse questa è la corsa che meno pensavo di poter vincere – ammette dopo il traguardo – Non sapevo cosa aspettarmi nel finale, ma sono contento che tutto sia andato nel modo migliore. Avevo un po’ paura di Stybar che nel finale non stava collaborando”.
Il ceco ha provato effettivamente a innervosire l’avversario che tuttavia si è fatto trovare pronto, sia quando il corridore della Quick-Step Floors ha provato ad attaccare nei chilometri finali, sia quando si è portato nella parte alta del velodromo. Con grande freddezza Van Avermaet ha lasciato che fosse lui a partire per primo nella volata: un rischio che ha pagato. “Lo sprint è andato benissimo – racconta – Sapevo che alla fine di corse dure così posso essere molto veloce. Sono davvero felice di aver conquistato la mia prima Monumento dopo averla aspettata così a lungo”.
Ovviamente, un successo come questo (il quarto in cinque corse del pavé, a cui va aggiunto il secondo posto alla Ronde), non sarebbe potuto arrivare anche grazie al supporto eccezionale della squadra. Preziosissimo oggi è stato soprattutto Daniel Oss, a lungo in testa, che lo ha poi supportato in un momento delicato, permettendo al gruppo di testa di tenere a distanza i rivali in pianura. “Sono stato sfortunato prima della Foresta di Arenberg – precisa – La squadra mi ha aiutato tantissimo, erano tutti al mio servizio. Daniel ha fatto un grandissimo lavoro nel finale per mettermi in posizione di vincere. Oggi ogni posto è andato al suo posto“.
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